martedì 7 novembre 2017

Il consulente finanziario



Il consulente finanziario è quel soggetto che analizza gli obiettivi di investimento di un cliente e il suo orizzonte temporale, valuta la sua conoscenza in materia di prodotti finanziari e la sua propensione al rischio e gli consiglia gli strumenti più adatti per raggiungere i suoi scopi.

Se il consulente presta servizio per una banca o una rete di vendita può, in genere, spaziare tra la gamma di prodotti offerti o commercializzati dall’istituto per cui lavora. Se è un indipendente ha a disposizione un portafoglio di prodotti finanziari molto più ampio e consigliare al cliente soluzioni potenzialmente immense sia in fatto di rapporto costi/rendimenti che di rendimenti/rischi.

Che sia una banca, una rete vendita o un consulente indipendente, il consulente finanziario risponde dell’adeguatezza del supporto fornito al risparmiatore rispetto alla sua situazione finanziaria e ai suoi obiettivi di investimento.

Nel sistema italiano per ricevere consulenza su come investire i propri risparmi ci si può rivolgere a quattro soggetti, molto diversi tra loro:

- il dipendente di una banca;
- il promotore finanziario (oggi consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede) che lavora per conto di una rete di vendita;
- l’agente assicurativo;
- il consulente finanziario indipendente (oggi “autonomo”).

Il dipendente di una banca e l’ex promotore finanziario, come anche l’agente assicurativo, sono retribuiti dall’istituto per il quale lavorano mediante una remunerazione costituita, di norma, da una parte fissa e da una quota legata ai prodotti venduti (commissioni di retrocessione - sistema “free based”).
Il consulente finanziario indipendente è pagato invece a parcella, sulla base di un sistema “free only”, il cui importo è spesso commisurato soprattutto al guadagno conseguito dal cliente.

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