domenica 30 ottobre 2016

Padova in un giorno: una piacevole “follia"


Padova è una città bellissima. Ricca di importanti ed affascinanti tesori e siti di grande interesse artistico. Pensare di godersela in poche ore è da “folli”. La soddisfazione di averlo fatto, zaino in spalla, è dunque tanta. Per quanto ciò abbia implicato delle significative rinunce (maturate “strada facendo”).

La corsa è partita dalla Chiesa degli Emeritani, o meglio dal percorso che dalla stazione ferroviaria porta ad essa (sempre più bello man mano che ci avvicina al centro cittadino).


Subito dopo si è raggiunto il giardino dell’Arena, dove sorgono la Cappella degli Scrovegni e i Musei Civici. Il ciclo degli affreschi di Giotto che decorano l’interno della prima (le sculture sono di Giovanni Pisano) rappresenta una delle opere più importanti d’Italia.






I Musei Civici sono il Museo Archeologico, dove sono esposti reperti dall’epoca paleoveneta alla romanità, e il Museo d’Arte, che espone dipinti e sculture dal ‘300 al ‘700 (anche di Giotto, Giorgione, Tiziano, Veronese, Romandino, Tintoretto, Bellini, Canova e Tiepolo), oltre che esposizioni temporanee (ne stavano allestendo e presentando una mentre visitavamo le sale del museo).
Nei chiostri dell’edificio che ospita queste ricchissime ed affascinanti esposizioni frammenti di Padova dall’età romana al ‘700.






Il biglietto che consente queste due importanti soste (anche in termini di tempo quella ai Musei Civici) comprende anche l’accesso a Palazzo Zuckermann, bellissimo edificio in stile ottocentesco posto di fronte ai giardini dell’antica Arena e, dunque, al complesso dei Musei e sede, al primo piano, di Collezioni di Arti Applicate e Decorative e, al secondo, del Museo Bottacin. Consigliatissimo da chiunque abbia incontrato, è la sosta (rinviata nel pomeriggio) che purtroppo è saltata. Fortunatamente non è saltata la visita fugace (troppo, ma il tempo stringeva) al Museo Archeologico rinviata sempre nel pomeriggio, quando, di ritorno dal centro storico e diretti alla stazione, saremmo dovuti passare di nuovo in prossimità del complesso espositivo cittadino.




Procedendo verso il centro, anche per mangiare qualcosa, ci siamo imbattutti nel Caffè Pedrocchi, dal 1800 punto di incontro di intellettuali, accademici e studenti di Padova, e poco dopo, percorrendo via Cavour, nel Palazzo Bò, l’antica università cittadina, nel Palazzo Municipale e, dietro di esso, nel Palazzo della Ragione.





Dopo una capatina alla Piazza del Duomo e la pausa pranzo, ci siamo avviati alla Basilica di Sant’Antonio (la Basilica del Santo), prima, e al Prato della Valle, poi. DI grande impatto visivo e stilistico gli edifici circostanti ques'ultimo.








Un caffè e un dolcino in pieno centro e ritorno alla stazione con deviazione, come detto, al Museo Archeologico.
Poi in viaggio per Ferrara a lungo in piedi stivati sul regionale veloce.
La città merita molta più attenzione, ma la "corsa" è stata davvero piacevole.

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