giovedì 1 settembre 2016

Portatili: l’opzione Chromebook


Il mondo dei portatili è in continuo fermento e le sorprese non mancano. Soprattutto nel comparto dei mini notebook, messo a dura prova dall’esplosione dei tablet (e dei convertibili) ma costante riferimento per tutti coloro alla continua ricerca di un prodotto che possa garantire navigazione, fruibilità e condivisione senza rinunciare a qualche attività d’ufficio o studio. E magari non troppo pesante, con una buona autonomia e che si avvii in pochi secondi.
Non stupisce quindi che, nonostante il dichiarato (dai media) fallimento dei netbook, i mini portatili ‘per la rete’ introdotti sul mercato da Acer e Asus nel 2007, nel lontano 2011, siano centinaia i modelli di notebook tra gli 11 e i 13 pollici in circolazione.

Gran parte di questi netbook (di seconda generazione?) ha un sistema operativo Windows e i modelli che riescono a garantire un po’ tutto quanto ci si aspetti da un portatile sono venduti a prezzi non proprio irrisori. Anzi, se si pensa che spesso si tratta di un secondo notebook, quello più ‘casual’ da portarsi in giro ovunque, il loro costo è in realtà decisamente alto.
Trovare una soluzione economica implica necessariamnente qualche compromesso. Sono davvero rari infatti in commercio prodotti dalle elevate prestazioni che non richiedano qualche sacrificio in termini di budget e, viceversa, altri a prezzi più contenuti che non lo richiedano invece in fatto di prestazioni attese.
Se l’obiettivo è però quello di avere un notebook rapido, leggero, performante, silenzioso, molto più idoneo ad un utilizzo ‘casual’ che tecnico, potrebbe prendersi in considerazione un’altra soluzione, molto meno dispendiosa, e non solo per i formati mini. Ci si potrebbe indirizzare verso un chromebook, un portatile dotato del sistema operativo Chorme OS.

Cos'è un Chromebook?

Il Chromebook è un notebook con sistema operativo Chrome OS preinstallato. Un sistema il cui esordio sul mercato risale al 2009, basato, come Android, su kernel Linux, e già adottato sui modelli netbook e poi anche su portatili più grandi, grazie, appunto, ai Chromebook. Pionieri del loro lancio sul mercato sembra siano stati Acer, Samsung e Asus, seguiti subito da HP e, a ruota, da tanti altri, compreso la stessa Google con il, decisamente caro, Chromebook Pixel.
Dal punto di vista estetico il Chromebook non presenta alcuna differenza sostanziale rispetto a qualsiasi altro notebook: un display come coperchio superiore, una tastiera QWERTY e un touchpad nella parte inferiore, con le classiche porte posizionate ai bordi esterni.
La diversità è palese invece quando si accende il pc, trovandosi di fronte ad un sistema operativo, Chrome OS, al quale non si è per nulla abituati (al netto di sviluppatori e appassionati del settore), del tutto parallelo, e audacemente alternativo, a quello Windows.
Un sistema che consente di avere un computer tecnicamente molto valido per lo svolgimento di attività classiche, come invio di mail, navigazione in rete, social networking, blogging, ed anche di azioni complesse come editing fotografico e video e, perchè no, una partita a qualcuno dei giochi più noti (preferibilmente leggeri), ma tutto senza disporre del supporto software per compierle.
Una soluzione talmente alternativa a Windows e Mac che, superato lo scetticismo iniziale, ha differenziato sul serio Google dagli altri produttori-partner e ha consentito ai Chromebook di affermarsi prepotentemente sui mercati statunitensi ed asiatici e di affacciarsi anche sul Vecchio Continente.
I modelli Chromebook su Google
 
     

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