lunedì 2 febbraio 2015

Che cos’è il Quantitative Easing della Bce

La Banca centrale europea lo scorso 22 gennaio ha varato il tanto atteso piano di acquisti di titoli ampliato alle emissioni pubbliche: 60 miliardi di euro al mese a partire dal prossimo mese e fino a settembre 2016.
Il tetto fissato per gli acquisti è il 25% di ciascuna emissione e il 33% del debito pubblico dei Paesi emittenti.
Il programma del Quantitative Easing (QE) della Bce, nello specifico, prevede che il 20% del rischio legato ai titoli acquistati sia condiviso a livello europeo, mentre l’80% resterebbe a carico delle Banche centrali dei rispettivi Paesi.

Il Quantitative Easing è uno strumento per creare moneta, per iniettare cioè denaro in circolazione in modo che l’economia reale ottenga prestiti dalle banche e ricorra più facilmente agli investimenti.
Con esso una banca centrale propone alle banche di ricomprarsi i titoli, solitamente a condizioni vantaggiose, nell’auspicio che con il denaro ottenuto dalla vendita i singoli istituti bancari semplifichino l’accesso al credito, ampliando quindi la possibilità per i loro clienti, privati e imprese, di ottenere denaro in prestito più facilmente e a tassi d’interesse contenuti.
L’acquisto di titoli di Stato da parte della Banca centrale europea riduce infatti il costo del debito degli Stati membri e, contemporaneamente, immette nuova liquidità sui mercati. Si ha così un deprezzamento della valuta comune e un miglioramento delle esportazioni nei confronti dei Paesi la cui moneta si sta apprezzando contro l’euro e delle condizioni di accesso al credito da parte di famiglie e imprese, contro un aumento dei prezzi reali di beni e servizi a seguito della perdita del potere d'acquisto della moneta (inflazione).

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